Storia

La Fraternità Capitanio, nasce per desiderio e per azione delle suore di Carità, dette di Maria Bambina, nel 1977. La piccola esperienza di convivenza e condivisione nella Carità, prende vita e spazio e si apre all’accoglienza e al sostegno di donne in difficoltà verso la promozione della loro persona e per il recupero della loro dignità personale.

Nel 1988 la realtà esistente viene riconosciuta come Cooperativa Sociale di tipo A, con lo scopo di dare forma giuridica all’azione di Carità, di promozione umana ed educativa che la comunità suore, in collaborazione con i laici volontari, promuove e realizza.

Il prezioso e incessante lavoro di cura e attenzione verso chi accolto, permette la ricostruzione di numerose vite e il reinserimento sociale di ragazze e giovani donne con storie e percorsi segnati da fatiche, difficoltà e ferite di vario tipo prima, e tossicodipendenza poi.

Nel 2000, alla luce dei cambiamenti socio culturali che vedono l’abbassarsi della soglia di criticità sempre più in tenera età, la cooperativa ha dato vita ad una comunità educativa minori: la Comunità Effatà.

La cooperativa si ispira ai principi generali del movimento cooperativo mondiale: la condivisione, il rispetto, l’accoglienza dell’uomo in stato di bisogno, la solidarietà. In questa direzione Fraternità ha sempre lavorato e intende lavorare per accompagnare e sostenere le famiglie del territorio e non, verso il superamento e l’attraversamento delle situazioni di fragilità con dignità e speranza.

Il bene altrui, soprattutto di chi è più in difficoltà, è sempre stato e vuole essere il pensiero guida di ogni intervento. Sono nati nel corso degli anni e continuano a vivere i progetti di formazione e sostegno psicopedagogico, di accompagnamento educativo, di accoglienza e sostegno familiare, di contrasto alla dispersione scolastica, di promozione del volontariato e delle reti di famiglie e l’accoglienza di percorsi di accoglienza e protezione minori rifugiati e richiedenti asilo.

L’azione della cooperativa muove dalla presenza e dall’incontro della comunità religiosa, disposta a fare ogni possibile, a donare anche la vita, perché coloro che ci sono affidati abbiano più vita.

Sebbene dal settembre 2014 la comunità suore sia stata sciolta e non vi siano più religiose residenti in struttura, la cooperativa, riconoscente per la storia fin qui vissuta, intende continuare sulla stessa strada, con il medesimo stile di prossimità e accompagnamento delle persone più fragili e indifese.

Quello che Fraternità sarà, è tutto in ciò che Fraternità è stato e divenuto: una casa che accoglie, un riferimento importante, un luogo riconosciuto e identificato per lo stile di accoglienza e per la cura di chi si incontra.

 

La mission

Fraternità Capitanio fin dalle sue origini individua come obiettivo prioritario l’accoglienza, la cura e il sostegno di chi è nel bisogno e in difficoltà. Crede e lavora per accompagnare le persone accolte e promuovere con loro il raggiungimento di un benessere fisico, psichico e relazionale.

Nel perseguire tali obiettivi la cooperativa agisce, attraverso la collaborazione attiva di laici e il supporto di religiose, un’instancabile e continua azione educativa e di affiancamento nello svolgimento delle attività che la quotidianità porta ad incontrare.

In questa direzione la cooperativa fa proprie le linee guida delle Suore di Carità, focalizzando i seguenti criteri e assumendoli come costante riferimento, in termini di missione e di visione:

L’educazione muove dall’incontro di persone, si rivolge alla totalità e complessità dei soggetti e si gioca nella quotidianità dei gesti e delle scelte sia per chi educa che per chi è educato.

La Cooperativa esprime così la sua missione, aperta all’accoglienza, presente al bisogno, in cammino costante. L’ identità della cooperativa poggia su storiche e attuali fondamenta:

  1. Continuità nel riferimento al carisma respirato in anni di servizio grazie alla preziosa convivenza, condivisione e costante accompagnamento delle suore di Maria Bambina.
  2. Continuità nel riferimento alle linee educative delle suore di Maria Bambina, nell’evoluzione dei servizi offerti: la riconoscenza per la carità ricevuta, l’attenzione alla quotidianità, all’ascolto e all’accoglienza dei più piccoli e bisognosi, continuino a caratterizzare il nostro stile nell’operare.
  3. Continuità di cura della dimensione e del clima di famiglia, tra noi e nell’accoglienza delle persone accolte in modo che la Fraternità continui ad essere sul territorio di Monza e Brianza, una casa che tutti accoglie, dove le persone valgono più delle cose.
  4. La dimensione di collegialità che caratterizza la gestione cooperativa, vuole permeare non solo la gestione amministrativa, ma ogni fase, di programmazione, di accoglienza, di percorso, di verifica dei processi educativi.

In ogni intervento e servizio alla persona intendiamo mantenere un metodo che esprima: vicinanza semplice, ascolto e accoglienza del vissuto e della storia delle persone, coinvolgimento e condivisione della quotidianità, gradualità degli interventi nel rispetto di ciascuno, attenzione alle necessità immediate,  accompagnamento nella comprensione dei bisogni più profondi, educazione dei desideri.

 

La cornice valoriale

La cooperativa identifica e assume come riferimento valoriale l’operosità per il bene altrui, cosi come viene declinato negli scritti carismatici delle Suore di Carità e nell’esperienza di vita di Bartolomea Capitanio. Le linee educative codificate dall’Istituto vogliamo che siano guida che accompagna:

  • le scelte strategiche ed i comportamenti di quanti la gestiscono,
  • la formazione di quanti vi operano,
  • l’orientamento dei volontari,
  • la crescita e lo sviluppo dei servizi,
  • il coinvolgimento libero e possibile di chi è accolto.

L’ amore per il prossimo, l’avere e cura dei giovani e a cuore il loro bene e in particolare chi più in fatica, il dono completo di sé all’altro nella propria debolezza e semplicità, l’operare instancabilmente per il bene altrui, sono state radici e saranno cardini della nostra opera.

La cooperativa, come da statuto, pone all’origine della propria attività, come orientamento e direttiva, i seguenti principi: la condivisione, il rispetto e l’accoglienza dell’uomo in stato di bisogno, in situazione di emarginazione e/o solitudine, il riconoscimento e la promozione della dignità di ogni persona. Accanto a ciò il principio di solidarietà, accostato alla sussidiarietà, accompagnano e guidano i servizi, per evitare forme di assistenzialismo che creano dipendenza ed umiliano chi è nel bisogno.

L’affermazione dei principi non negoziabili – quali la difesa della vita, la famiglia, la libertà religiosa e di educazione – rappresentano ulteriori e chiari riferimenti per l’attività della Cooperativa.


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